La proposta della CASA SULLA ROCCIA è stato un percorso vocazionale e di primo discernimento, quest’anno alla decima edizione. Una ventina di ragazze provenienti da alcune comunità della diocesi, hanno affrontato, in quattro incontri, il tema della famiglia cristiana e delle sue caratteristiche. Ecco cosa raccontano del loro percorso:
<< Siamo partite dall’immagine “perfetta” della famiglia di Nazareth, scoprendo che perfetto non vuol dire senza macchia e senza difficoltà, ma ancorato a Dio e a lui affidato. Giuseppe e Maria abbiamo affrontato tante difficoltà e momenti di buio nella loro storia, ma ciò che li ha resi perfetti e felici è stato il loro completo affidamento alla volontà di Dio.
Nel secondo incontro una coppia di sposi ci ha raccontato la propria esperienza mostrandoci come ogni figlio impara dai propri genitori l’amore e l’accoglienza e poi, creando una nuova famiglia può trasformare tutto questo in qualcosa di ancora più grande. Duilio ha vissuto in una comunità di accoglienza dei senzatetto e Greta è la figlia naturale di una casa famiglia. Insieme hanno da poco cominciato l’avventura di una nuova famiglia, pronti a realizzare la stessa vita accogliente che hanno respirato nelle famiglie di origine. La loro testimonianza convinta e dolce ci ha insegnato che tutti nasciamo, ma è solo l’amore che ci fa vivere.
Per il terzo incontro è stata pensata una gita fuori porta, al vicino convento lodigiano del Carmelo. L’incontro con Suor Teresa ci ha aperto le porte alla vita claustrale, una vita dedicata alla preghiera, ma aperta al mondo. L’intensità con la quale queste suore si rapporta a Dio, in ogni momento della quotidianità ha rivelato come la preghiera e il dialogo con Dio non sono mai abbastanza nelle nostre vite frenetiche.
Con l’ultimo incontro abbiamo incontrato Dio nell’immagine del Vasaio (Geremia 18). L’attenzione e la dedizione con la quale un vasaio modella e rimodella la creta ci ha fatto capire che nessuna nostra debolezza, nessuna nostra difficoltà, nessuna nostra frattura viene lasciata sola, ma Dio la osserva e la trasforma. Ogni fragilità, se affidata a Dio, diventa meraviglia, bellezza e, come ha insegnato san Giovanni Paolo II papa, un capolavoro>>.
E così, condividendo una pizza e le torte preparate dalle mamme delle ragazze, abbiamo concluso il percorso di quest’anno, incontrando ragazze davvero preparate e curiose che ci hanno fatto ben sperare nel futuro. Non abbiamo bisogno di chiese gremite, ma di cuori pieni di Dio.
Un grazie speciale alle catechiste e alle famiglie che si sono rese interessate e disponibili ad accompagnare le ragazze in questo percorso, sfidando il sonno della domenica, le partite di pallavolo e le gite domenicali. Siete preziose!
Un grazie a don Angelo Pedrini, don Alessandro Vagni e padre Arnold che si sono alternati per la celebrazione delle Messe.
Grazie a Suor Rosy e alle suore del Buon Pastore che aprono le porte del loro convento per dare una casa all’iniziativa. Grazie a Annamaria, da dieci anni instancabile mamma per tutte noi. Grazie a Daniela, apprezzata guida e cicerone biblico. Grazie alla prof Annarita, divulgatrice di sorrisi e buon senso. Grazie a Chiara e Fabiana, maestre di divertimento e passatempi evangelici. Grazie a Sharon per la catechesi due punto zero.
E a tutte…. arrivederci all’anno prossimo!
SM