Daniela Fusar Poli, nativa della parrocchia di Credera, s’è consacrata al Signore, nelle mani del vescovo Daniele, questa sera alle ore 18.00 nella basilica di Santa Maria della Croce. Consacrata al Signore nella festa della Madonna Immacolata. Affollato il santuario mariano, presenti numerose sorelle dell’Ordo Virginum (la famiglia di consacrate alla quale si è associata), tra cui la segretaria del vescovo Daniele Marzia, la segretaria del vescovo Oscar, Francesca (venuta apposta da Como) e Cristina Rabbaglio. Numerosi i sacerdoti, le religiose e i fedeli… insomma davvero una bella festa di nozze della comunità diocesana, per una ragazza che si è consacrata a Gesù, come sua sposa.
Dopo l’ascolto della Paola, la chiamata del vescovo, alla quale Daniela ha risposto. “Mi hai chiamato, eccomi Signore. A te vengo, Dio fedele, nelle tue mani è la mia vita”.
E mons. Gianotti che ha spiegato il significato della festa dell’Immacolata e della consacrazione di una giovane donna al Signore.
“Il vero problema dell’uomo – ha detto – non è il peccato, ma nascondersi a Dio. Dio che passeggia nel giardino non trova Adamo ed Eva e li chiama. Non pare un rimprovero, ma sembra una domanda: perché l’uomo si sottrae? Il giardino era il luogo dove uomini e Dio potevamo vivere in amicizia.
Certo il peccato rompe l’armonia. Ma Dio aveva proposto all’umanità di essere la sua sposa, di superare lo schermo della paura, per trovare l’amico e lo sposo. I primogenitori non l’hanno fatto.
Ma Dio vuole che ogni diaframma della paura venga superato: ogni volta che l’uomo è la donna superano la paura e hanno il desiderio di Dio, la vita insieme nel giardino si realizza. Si è realizzata pienamente in Gesù.
Dio stesso ha posto le condizioni perché l’uomo potesse abitare ancora nel suo giardino. Per questo ha mandato il suo figlio. E il sì di Maria porta a pienezza il superamento di ogni diaframma, la certezza di un nuovo inizio.
A noi è data oggi la grazia di vivere nella grazia del sì in Cristo, il cui primo modello è quello della Madonna Immacolata che ha detto il suo sì.
Diciamolo tutti questo sì. Siamo incoraggiati da quegli uomini e da quelle donne che dicono un sì tutto particolare. È quello che avviene qui con te Daniela. Il Signore vuole farti sua sposa. Ti sei preparata in questa parrocchia aiutata da Cristina, e hai fatto una cammino condiviso con sorelle di altre diocesi che si trovano qui stasera.
Il tuo sì è il segno che Dio vuol fare di tutti noi la sua sposa fedele. Ti invito a non avere paura. Il tuo sì sperimenterà la gioia della nascita di Gesù, ma la sua croce nei momenti più difficili. Il tuo sì è invito a tutti noi ad essere sempre più e sempre meglio in intimità con Lui e a spenderci per i fratelli.
Così nel Signore possederai tutto perché hai scelto Lui al di sopra di tutto.”
Per cui è stata davvero emozionante la liturgia di consacrazione. Innanzitutto le promesse di Daniela davanti al vescovo di servire sempre il Signore e la Chiesa perseverando nella verginità.
“Vuoi essere dunque consacrata con solenne rito nuziale a Cristo, figlio di Dio e nostro Signore?” “Sì lo voglio” ha detto con convinzione Daniela.
E si è stesa a terra i segno di totale dedizione mentre l’assemblea cantava le litanie dei santi.
Poi, si è messa in ginocchio davanti al vescovo Daniele che ha pronunciato la solenne preghiera di consacrazione.
Infine la consegna dell’anello nuziale, perché si trattava di un vero matrimonio, e il libro delle ore per la preghiera quotidiana.
S’è così continuata la Messa. All’offertorio i doni li hanno portati i genitori di Daniela e a Daniela stessa sono stati consegnati dei fiori e un regalo.
Allo scambio della pace, l’abbraccio con il vescovo, con i genitori e con tutte le sorelle consacrate.
Alla fine un ringraziamento: “Ringrazio per l’affetto grande che mi avete dimostrato in questi giorni. Chiedo a voi la preghiera perché possa essere sposa di Cristo. Ringraziato tutti, soprattutto il vescovo, la comunità dello Spirito Santo con padre Riccardo che è qui presente spiritualmente. Ringrazio la mia famiglia che mi ha accompagnato e tutte le persone che mi sono state di fianco.” Un applauso ha accompagnato le sue lacrime di gioia.
(Fonte: Il Nuovo Torrazzo)